Secondo uno studio del 2020 condotto da IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association), ossia l’associazione di categoria dell’industria videoludica italiana, sono oltre 450.000 gli italiani che seguono quotidianamente gli eventi di eSport.
Sempre più siti di scommesse infatti, come ad esempio William Hill, mettono a disposizione dei giocatori un palinsesto pensato proprio per questo tipo di sport. Da non confondersi con gli sport virtuali, che sono delle simulazioni di sport veri e propri, come calcio, corse di cavalli o di levrieri, o ancora ciclismo e corse di moto, gli eSport vedono scontrarsi videogiocatori in partite online. Siano sfide di squadra o singole, non è il computer a decretare il vincitore, come nel caso appena accennato degli sport virtuali, ma è il talento della persona con il controller in mano a stabilire chi vince e chi perde.
Indice
I numeri nel Belpaese
Anche in Italia il mercato dei videogiochi è in continua espansione e viene da sé che anche il seguito dei tornei di videogiochi non fa che aumentare. Abbiamo già detto che sono più di 450.000 gli italiani che ogni giorno si interessano all’andamento dei tornei, con un +33% rispetto alle valutazioni precedenti, ma se valutiamo anche solamente coloro che si interessano più volte a settimana, allora abbiamo un bacino d’utenza che si espande a 1.400.000 persone!
Secondo il 66% delle persone che hanno partecipato all’indagine di IIDEA nel 2020, inoltre, gli eSport permettono di coltivare un ambiente aperto e inclusivo, che va oltre i concetti di età, abilità, genere, etnia e orientamento sessuale. Considerati i tempi in cui viviamo, questo dato fa davvero riflettere.
La carta d’identità dell’appassionato italiano
Forse non stupisce sapere che il pubblico è prettamente maschile, ma in realtà la differenza non è così marcata come si potrebbe pensare: il 58% degli spettatori sono uomini, ma il numero delle donne cresce dal 38% al 42%. Il livello di istruzione è medio-alto e l’età media è di 29 anni, e la presenza di fan è maggiore nelle regioni del Sud e nelle isole, con un 36% del totale.
Mentre il 22% degli appassionati segue gli eSport dall’ultimo anno, il 32% è appassionato da più tempo e, mediamente, i fan dedicano a questo mondo circa 6,5 ore a settimana, contro le 5 delle precedenti rilevazioni. Musica e cinema sono passioni che si accompagnano a quella per le competizioni di videogame.
In media un fan italiano segue due distinti generi di eventi ma ovviamente videogiochi sportivi e sparatutto sono i più seguiti, vengono poi Battle Royal e MOBA, ossia Multiplayer Online Battle Arena. Seguiti maggiormente da PC, queste competizioni hanno comunque parecchi fan anche tra gli utilizzatori di dispositivi mobili e smart TV.
Cosa scatena l’interesse
Il mondo degli eSport è davvero un mondo vario, che unisce in effetti allo sport, magari non nel senso canonico del termine, tutta una serie di benefici più legati alla sfera videoludica:
-
intrattenimento per l’89% delle persone, per passare un po’ di tempo in maniera spensierata;
-
desiderio di migliorare la propria abilità nello specifico videogioco per il 69%;
-
per il 40% è una buona occasione per dare un’occhiata ad uno specifico gioco prima di acquistarlo;
-
possibilità di apprendere più facilmente l’inglese per il 73% degli intervistati;
-
promozione di uno spirito di competizione sano per il 71%;
-
mentre il 60% lo ritiene un buono strumento per scoprire e approfondire passioni anche in ambiti diversi.
I numeri indicano chiaramente un crescente interesse verso questo mondo un po’ nuovo, ma che ha fatto rapidamente breccia nel cuore di tantissimi italiani – e tantissime italiane. Si tratta di un mondo sportivo un po’ diverso da quello a cui siamo abituati, ma che offre davvero la possibilità di ammirare un modo originale di fare sport, di vivere la competizione.