La Juve è la favorita, in questo momento. È una squadra completa che dimostra, anche senza Pogba, che riesce a far segnare non solo le sue punte di diamante. Ha Dybala, un talento giovanissimo, il bimbo prodigio che fa sognare e ci rende tutti orgogliosi. Il simbolo di questa squadra, ma non solo lui. Come qualcuno pensa stia accadendo al Napoli, con Higuain (l’abbiamo visto ieri contro l’Inter). È una squadra che ha vinto dieci partite consecutive, aggiudicandosi- visto l’inizio di Campionato- un piccolo grande primato che qualcuno chiama miracolo. E che io definisco il frutto di un lavoro serissimo, di disciplina.E per questo, il merito, è tutto di Allegri.
Non è composta da solisti come la Roma. Non è solo un gruppo. È davvero una squadra completa. Che si sostiene, senza egoismi, senza leader indiscussi. E quando qualcuno ha pensato di esserlo, è stato rimesso in riga.
Testa bassa, umiltà nei confronti dei propri errori. Infortuni, nuovi acquisti, campioni giovani con grandi responsabilità e forse non ancora pronti. Se sembravano ostacoli, sono diventate opportunità.
Siamo abituati all’alta quota, non ci spaventano le vertigini. Come forse può accadere al Napoli.
Dopo la delegittimazione dell’allenatore- da sempre sono contraria soprattutto a Campionato così inoltrato- Spalletti non ha mutato la situazione della Roma. È troppo presto, c’è tanto lavoro ancora da fare e siamo uomini, non supereroi.
Questo potrebbe essere un vantaggio.