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Le migliori casacche nella storia della Serie B

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Si può dire che negli ultimi anni il calcio italiano abbia affrontato diverse difficoltà a livello tecnico, tuttavia, nulla si può dire per quel che riguarda la moda italiana. Perfetta fusione fra moda e calcio, le divise dei calciatori nel corso degli anni sono state rielaborate con fantasie uniche, rimaste iconiche nel corso della storia.

Probabilmente le magliette che hanno lasciato più il segno sono quelle degli anni ’90 delle maggiori squadre della Serie A. Se però i collezionisti sono alla caccia delle divise delle grandi squadre come Juventus, Milan e Inter, le casacche delle formazioni di Serie B sono spesso sottovalutate. Vediamo dunque alcune delle magliette che hanno lasciato il segno nel campionato cadetto.

Palermo 2022/23

Dopo la promozione in Serie B e le tumultuose vicende alla guida di squadra e società, la stagione 22/23 ha visto la squadra portare una divisa casalinga notevole. Abbandonando la divisione in nero e rosa della stagione precedente, la maglietta è tornata ad essere completamente rosa con alcuni accenni di nero. La particolarità che risalta è di certo l’ampio colletto nero con i lacci, un tuffo nel passato per riprendere i modelli che andavano negli anni ’50 quando lo stadio la Favorita veniva incendiato dai gol di Ghito Vernazza. Oltre al produttore e all’aquila stilizzata in nero, lo sponsor Decò è centrale sulla maglia con un cerchio nero per meglio metterlo in risalto.

Gli sponsor inoltre sono molto importanti e perfettamente integrati sulle maglie, sia a livello nazionale che internazionale. Qualche esempio? Le casacche di molte squadre internazionali, che presentano come sponsor alcuni tra i più importanti siti sicuri di gioco online, a dimostrazione che gioco e sport da sempre formano un connubio indissolubile, portando intrattenimento e coinvolgimento, oltre a portare una considerevole attività economica.

Lucchese 1996/97

La divisa casalinga della Lucchese è una delle più rappresentative degli anni ’90, con i colori rosso e nero che incorniciano il nome della squadra. Accanto alla scritta “A.S Lucchese” appare un leone su due zampe che crea un effetto tridimensionale rispetto alle righe rossonere. Anche sulle maniche appare il nome della società su un anello, mentre lo scudetto, lo sponsor ed il produttore sono messi in risalto dalle tonalità chiare.

Lazio 1982/83

La Lazio ha dovuto passare alcuni anni nella serie cadetta e durante questi campionati i giocatori hanno portato magliette davvero uniche. In particolare, durante la stagione del 1982/83 la divisa è stata creata da Nicola Raccuglia con l’azienda Ennerre. Il design ha visto l’allontanamento dalle semplici maglie a righe blu e bianche del passato. Nonostante fosse rimasto l’utilizzo dei colori principali, per dare risalto al simbolo della squadra al centro della maglia appariva una grande aquila che si estende da manica a manica. Data la bellezza della divisa, lo stesso motivo è stato riproposto nella stagione 2018/19 in Serie A per la gioia dei più appassionati e nostalgici degli anni ‘80.

Como 2023/24

Oltre all’arrivo di Fabregas, la squadra ha presentato anche una grande novità per quel che riguarda la divisa. Il design è stato realizzato dallo stilista di moda indonesiano Didit Hediprasetyoper per dedicare la maglietta alla città di Como. La maglia è infatti ispirata alla tranquillità e alla serenità del lago, ed il disegno è stato dipinto dall’artista Golnaz Jebelli. Sono presenti diverse tonalità di azzurro, proprio a rimandare l’immagine delle acque cristalline, con onde che infrangendosi fra di loro creano la classica schiuma bianca dando un senso di movimento. Il colletto ha una scollatura a “V” con bordo bianco e, dello stesso colore risaltano i bordi delle maniche.

Castel di Sangro 1996/97

Castel di Sangro è una piccola località in provincia dell’Aquila e nonostante i soli 5.500 residenti può vantare una interessante cultura calcistica, raccontata anche in alcuni libri come di Joe McGinnis “Il miracolo del Castel di Sangro”. La squadra infatti è riuscita a raggiungere la Serie B per ben due stagioni e non potevano che essere condite dalla presenza di una divisa unica.

In modo speciale, la prima maglia nella stagione di esordio rimarrà scolpita negli annali della storia. Per rappresentare al meglio la cittadina, sulla maglia appare la raffigurazione stilizzata delle montagne, proprio a ricordare che Castel di Sangro si trova incastonato negli Appennini. Il colore che risalta è il rosso, mentre i lineamenti delle montagne, così come il colletto, sono gialli. Al centro vi è un grande spazio bianco dove appare lo sponsor produttore di jeans Soviet.

Conclusione

Vista la storia unica dietro al miracolo della squadra, la divisa del Castel Sangro rimane probabilmente una delle più iconiche della Serie B, ricercata da collezionisti e appassionati. Il completo dell’anno successivo non ha avuto lo stesso successo, emulato in qualche modo dalla squadra che arrivando ultima in Serie B ha visto svanire il sogno della città abruzzese.

Insomma, le maglie delle squadre di Serie B non saranno così famose come quelle delle sorelle maggiori, tuttavia abbiamo potuto vedere come fra di loro ci siano idee rivoluzionarie e storie uniche che sono state raccontate nel corso dei decenni da divise dedicate e dall’estro creativo dei produttori.

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