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Da “Formica Atomica” a “Imperatore”: Giovinco mette nel mirino la Champions asiatica

Sebastian Giovinco


Sebastian Giovinco

Immagine da Wikipedia

La ripresa dopo la pausa per le nazionali, per gli amanti del calcio, perlomeno in Occidente, significa rituffarsi a capofitto negli impegni dei campionati di ogni singolo paese, in molti dei quali, oltretutto, al momento regna sovrana l’incertezza. Ad Oriente, invece, domenica il continente asiatico si fermerà per vivere l’appuntamento più importante dell’anno: il return-match dell’atto finale della AFC Champions League, la massima competizione di una parte della terra che, anno dopo anno, è sempre più affamata di calcio. E se fino a qualche lustro fa la qualità non era particolarmente eccelsa, oggi, pur essendo ancora lontana da quella europea, è tutt’altro che disprezzabile.

All’Al-Hilal il primo round della finale: riuscirà l’Urawa a ribaltare il risultato dell’andata?

La migliore testimonianza, in tal senso, è fornita dai numerosi calciatori asiatici che, dopo essersi messi in mostra in questa manifestazione, hanno raggiunto il palcoscenico europeo, giocando nei più importanti tornei del Vecchio Continente. In quest’edizione, le contendenti per il titolo sono l’Al-Hilal e gli Urawa Red Diamonds: i primi, che hanno fatto loro il torneo in due circostanze (quando ancora si chiamava “Campionato d’Asia per club”) ma vantano il poco invidiabile primato di finali perse, puntano a riportare il torneo in Arabia Saudita dopo ben quattordici anni, mentre i secondi faranno di tutto per far sì che la coppa, per il terzo anno consecutivo, resti all’ombra del Sol Levante. Per la compagine nipponica, oltretutto, si tratterebbe del secondo successo in tre anni.

L’impresa, tuttavia, sarà tutt’altro che semplice. Per quanto visto nel match d’andata, disputato in un Riyadh addobbata a festa per l’evento, l’Al-Hilal è sembrato il candidato più autorevole per la vittoria finale. La squadra allenata da Razvan Lucescu, figlio del famosissimo Mircea (a lungo in Italia sulle panchine di Pisa, Brescia, Reggiana e Inter), ha letteralmente dominato il primo round, tessendo le fila del gioco per lunghi tratti e costringendo, di fatto, l’Urawa sulla difensiva. I giapponesi, tuttavia, possono ritenersi soddisfatti della sconfitta di misura, uno 0-1 che lascia intatte le speranze di tornare sul gradino più alto del continente asiatico. E se ciò dovesse accadere, nonostante la clamorosa defaillance in occasione del goal realizzato da Carillo, il merito sarebbe da ascrivere, principalmente, a Haruki Fukushima, autore di alcune fondamentali prodezze fra i pali.

Arabi favoriti: Lucescu punta ad impreziosire il proprio Palmarès

I favori del pronostico, come testimonia la mole di scommesse online fin qui effettuate dagli appassionati di calcio, vanno giocoforza agli arabi, che quest’anno sono stati insigniti del ruolo di grandi favoriti sin dalle prime battute del torneo. Oltre a disporre di un tecnico di grande esperienza come Razvan Lucescu, che fece bene anche in Qatar alla guida dell’Al Jaish ed in grado, lo scorso anno, di impreziosire la propria bacheca con la straordinaria perla del titolo greco conquistato alla guida di un’outsider come il PAOK, gli arabi possono contare su alcuni giocatori di chiara fama internazionale, che nel passato sono stati protagonisti dei più importanti campionati internazionali.

Basti pensare, ad esempio, a Bafetimbi Gomis, vero e proprio attaccante di razza, capace di collezionare diverse apparizioni anche con la prestigiosa maglia dei galletti transalpini, che ha sempre fatto le fortune delle squadre in cui ha militato, dal Saint-Etienne al Galatasaray, passando per Lione, Swansea e Marsiglia. E la “Pantera di La Seyne sur Mer” sta graffiando anche con la maglia dell’Al-Hilal, dove sta timbrando il cartellino del goal con una regolarità sbalorditiva. Gli appassionati di calcio italiani, però, avranno un occhio di riguardo per Sebastian Giovinco, che punta a diventare un moderno “Cristoforo Colombo della Dea Eupalla“. Dopo aver conquistato il continente americano consegnando il primo alloro nazionale alla squadra di Toronto, vincitore nel 2017 della MLS, la “Formica Atomica” vuole diventare “Imperatore” in terra asiatica, cercando di riportare l’Al-Hilal sulla vetta continentale dopo quasi vent’anni d’astinenza.

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